Jacopo Frisoni: “L’argento a Orano una grande soddisfazione”

Dopo il CT Cesini, Sanmarino365 incontra gli atleti medagliati dei Giochi del Mediterraneo nelle bocce. Iniziamo da Jacopo Frisoni, argento nella finale a squadre contro l’Italia.

Come nasce la tua passione per questo sport?

“Principalmente come una passione di famiglia perché sia mia nonna che mio nonno giocavano e mio padre gioca tutt’ora. Fin da piccolo mi hanno portato nei campi da bocce e così mi sono appassionato”

Cosa significa fare sport in uno Stato come San Marino?

Fare sport a San Marino ti permette di avere delle possibilità che magari altrove non avresti. Ma queste possibilità vanno onorate facendo molti allenamenti e mettendoci tutto te stesso. Sembra uno sport da praticare facilmente con pochi allenamenti, ma in realtà non è così. C’è un duro lavoro dietro”

Cosa hai provato vincendo l’argento e che atmosfera hai vissuto in Algeria?

“L’atmosfera è stata davvero bella, sia dal nostro gruppo perché eravamo una delegazione molto unita, a partire dai dirigenti, dagli atleti e dalla stampa. Per me l’argento è stata una soddisfazione, ho avuto i primi giorni un po’ di amaro in bocca ma è normale. Sappiamo però che possiamo ambire a qualcosa di più. E’ un argento in preparazione di qualcos’altro”

Ai Giochi del Mediterraneo ti sei resto protagonista di un gesto di fair-play in finale contro l’Italia. Ce lo racconti?

“Una boccia era rimbalzata in modo irregolare, e l’Italia voleva l’annullamento del punto. Ti dico la verità, lì per lì ho visto dalla panchina avversaria una spinta verso di me per farmi sottolineare l’errore. Ma ti assicuro che era già mia intenzione andare a correggere l’errore dell’arbitro. Gli ho detto ‘l’ho visto, io puoi annullarlo tranquillamente’. Era un momento che la partita era al termine, dopo un’ora di gioco, e oltretutto con questa bocciata irregolare avevo fatto un punto che per l’Italia sarebbe stato duro da recuperare”

Che fine ha fatto la medaglia? L’hai incorniciata? L’hai data a qualcuno a cui tieni particolarmente?

“Me la sto coccolando sul comodino! Ma credo che farò un quadretto o qualcosa del genere per onorarla al meglio!”

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