Come annunciato la scorsa settimana dal Presidente Zelensky, in Ucraina è iniziata l’evacuazione della Regione del Donetsk, territorio del sud est del Paese teatro del conflitto da oltre 150 giorni.
Una misura obbligatoria che riguarderà circa 220 mila abitanti della zona che verranno spostati con treni speciali. Già partito il primo convoglio ferroviario che ha raggiunto in mattinata la città di Kropyvnytsky. Come riferisce il vice primo ministro ucraino, Iryna Vereshchuk, sono state evacuate donne, bambini, anziani e persone con scarsa mobilità.
Le motivazioni di tale decisione sono riconducibili, secondo le fonti ucraine, a un imminente attacco russo sul territorio, ma anche all’arrivo dell’inverno che causerebbe gravi disagi alla popolazione che dovranno fare a meno del riscaldamento e delle infrastrutture, già distrutte durante la guerra in corso.
Pur essendo obbligatoria, l’evacuazione non sarà forzata e chi decide di rimanere deve firmare un foglio nel quale vengono esplicitati i rischi relativi al non partire, una sorta di liberatoria. I cittadini che resteranno nella regione a maggioranza russofona, però, sempre secondo fonti locali, non potranno richiedere il passaporto russo, con il rischio di incorrere in reato penale, ma la norma è ancora tutta da definire.
Nel frattempo la prima nave contenente il grano ha passato l’ispezione di Istanbul ed è pronto a dirigersi verso la meta finale del viaggio, ovvero nel porto di Tripoli, in Libano.