Una sentenza choc che sta ovviamente facendo discutere: il Tribunale civile dell’Aquila ha deliberato sul risarcimento alle vittime del terremoto che ha colpito la città abruzzese il 6 maggio 2009, riducendo la cifra da corrispondere in quanto alcune delle persone che persero la vita in quella drammatica notte avrebbero tenuto una “condotta incauta” al momento dell’evento catastrofico.
Nello specifico, le vittime sarebbero responsabili in “concorso di colpa” per il 30%, avendo deciso di rimanere a dormire piuttosto che mettersi al riparo, abbandonando l’edificio poi crollato a causa del sisma.
Meraviglia e tristezza per i parenti che come era prevedibile non hanno accolto favorevolmente la sentenza, e sperano che l’appello possa ribaltarla.
Si attendono nuovi sviluppi.