E’ già terminato il viaggio a Taiwan della speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, che ha fatto ritorno a Washington con una promessa per il governo dell’isola: “Non vi abbandoneremo”.
La visita della Pelosi a Taipei e l’incontro con il presidente Tsai Ing-wen, come prevedibile, non è stata affatto gradita dal Governo cinese che nelle ore precedenti l’atterraggio dell’aereo sul suolo taiwanese ha chiuso lo spazio aereo e convocato l’ambasciatore a stelle e strisce.
La mossa della Pelosi, sconsigliata anche dal Pentagono, per Pechino rappresenta “una provocazione”, sottolineando che “Tutte le conseguenze derivanti saranno a carico degli USA e delle forze separatiste dell’indipendenza di Taiwan”. Il timore è che gli Stati Uniti vogliano compromettere il principio della Cina Unica, e i cinesi si sono detti disposti a non arretrare minimamente sulla questione.
Nel frattempo si intensifica la tensione nell’Oceano Pacifico con la Cina che ha mobilitato navi nei pressi dell’isola, con gli Stati Uniti che hanno risposto allo stesso modo, e organizzato esercitazioni militari e test missilistici nel mare che circonda Taiwan.
Ma le prime reali ripercussioni riguardano gli accordi commerciali, con la Cina che ha bloccato l’export da Taiwan di agrumi e pesce, con uno stop che ha riguardato oltre 2000 dei 3200 prodotti che arrivano dall’isola.
Si attendono sviluppi.