Si è conclusa con la morte la fuga dell’uomo che nelle scorse ore aveva fatto irruzione nella sede dell’FBI di Cincinnati, nello Stato dell’Ohio.
Nelle scorse ore era stata rilanciata la notizia di un 42enne, in seguito identificato come Ricky Shiffer, che armato di una pistola sparachiodi e di un fucile AR-15 era riuscito a entrare all’interno degli uffici del Bureau statunitense, facendo scattare l’allarme. All’arrivo degli agenti di polizia, si è dato alla fuga con un veicolo in un tratto autostradale, salvo poi lasciare la macchina e rifugiarsi in un campo di granturco di Wilmington, località nei pressi di Cincinnati.
La zona è stata circondata dalla forze dell’ordine, con Shiffer che non sembrava intenzionato ad arrendersi, neanche dopo uno scontro a fuoco con la polizia.
Dopo aver aperto il fuoco nuovamente, è stato infine colpito da un proiettile, morendo e facendo rientrare l’allarme per la popolazione che era stata invitata a rimanere a casa.
A preoccupare sarebbe la tempistica dell’assalto, avvenuta pochi giorni dopo la perquisizione da parte dell’FBI all’interno dell’abitazione a Mar-a-Lago dell’ex Presidente Donald Trump per cercare documenti classificati.
Una circostanza che aveva portato a proteste da parte dei sostenitori del tycoon a stelle e strisce, ma anche minacce, come sottolineato dal direttore Christofer Wray.