Lo scorso aprile, il premier britannico Boris Johnson aveva annunciato l’accordo con il governo del Ruanda per la partenza dal Regno Unito di voli con a bordo migranti irregolari che avrebbero raggiunto lo Stato africano con Capitale Kigali, il primo dei quali si sarebbe dovuto effettuare nella giornata di ieri.
Nelle ultime ore, però, è arrivato lo stop, conseguente alla sentenza repentina della Corte Europea dei Diritti Umani, organo nel quale il Regno Unito è ancora membro malgrado l’addio all’Unione Europea dopo la Brexit.
Dopo le pressioni da parte delle associazioni e delle Ong che avevano visto il parere negativo da parte dei giudici britannici, ad accogliere la richiesta di sospensione di questi viaggi è stata l’organizzazione europea che ha bloccato l’inizio del progetto pluriennale di Johnson contro l’immigrazione clandestina che è costato al Governo almeno 15 miliardi di sterline indirizzate al Ruanda.
Sul volo erano presenti 7 migranti per i quali era prevista anche una spesa di circa 500 mila sterline per ognuno, comprese le somme da versare per l’accoglienza nel Paese Africano.
A Londra, per adesso, devono quindi rimandare le partenze, ma hanno sottolineato la volontà di proseguire con questo accordo che, malgrado le prese di posizioni contrarie dell’Arcivescovo di Canterbury e anche del Principe Carlo, stando alle fonti interne, vede l’appoggio della maggioranza del popolo britannico, in particolare tra gli elettori dei conservatori.
Secondo la nuova legge, i migranti riconosciuti come “irregolari” devono lasciare il Paese, decidendo se fare ritorno in Patria o richiedere l’asilo del Ruanda, non potendo rimettere piede, almeno in teoria, sul territorio del Regno Unito.
Le ultime notizie però hanno cambiato le carte in tavola e si attendono ora nuovi sviluppi.