I segnali erano ormai nell’aria e nelle scorse ore è arrivata la conferma: la moneta unica europea e il dollaro statunitense hanno raggiunto la parità, vale a dire che, a differenza del passato, con un euro si ottiene un dollaro. Una circostanza che non accadeva da quasi 20 anni, dovendo risalire all’ottobre 2002.
Nei primi sette mesi del 2022, la valuta a stelle e strisce ha guadagnato il 15% sull’Euro, complice anche l’innalzamento dei tassi predisposto dalla Federal Reserve a partire dallo scorso marzo che ha rafforzato la moneta nazionale con una politica monetaria restrittiva.
Ma non sono solo le operazioni della Banca centrale Usa a condizionare l’indebolimento dell’Euro. Sulla bilancia anche l’incertezza dell’economia della UE conseguente allo scoppio della guerra in Ucraina, così come la riduzione della forniture di gas da parte della Russia, senza dimenticare le ripercussioni dei pacchetti di sanzioni inflitti al Cremlino.
Nel frattempo, il dollaro continua a far registrare ottime performance anche sulle altre valute. Negli scorsi giorni, infatti, ha raggiunto il suo massimo nello scambio con la moneta giapponese, lo yen, arrivando a quota 137,28 yen per ogni dollaro, cosa che non accadeva dal lontano 1998.
Per quanto riguarda l’Euro, una leggera frenata sul suo indebolimento rispetto al Rublo, con la moneta russa che negli ultimi mesi si è rafforzata enormemente sulla nostra valuta comune.