Italia, crisi di Governo: Draghi rassegnerà le dimissioni

Gli indizi c’erano tutti e già da giorni ci si aspettava la sua mossa che è arrivata nelle ultime ore: il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi ha annunciato che in serata presenterà le sue dimissioni.

Dopo essersi intrattenuto per un’ora al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un incontro che non aveva portato a nessuna soluzione definitiva , con le fonti interne che avevano evidenziato un momento di riflessione per il Premier, intorno alle 18 è stato convocato un Consiglio dei Ministri, nel quale Draghi con un discorso ha chiarito la sua decisione, con le dimissioni che saranno presentate questa sera.

Come si può leggere da uno stralcio del suo discorso, “le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo”.

Ad aprire le crisi di Governo, la decisione da parte del Movimento 5 Stelle guidato da Conte di non votare la fiducia in Senato al DL Aiuti, dopo il voto favorevole alla Camera dei Deputati.

Adesso la palla passa al Presidente della Repubblica Mattarella che ha a disposizione due ipotesi: un nuovo voto di fiducia alle Camere (anche solo il Senato), con i 5 stelle che potrebbero cambiare la decisione, facendo rientrare la crisi. Da sottolineare che Draghi potrebbe ottenere la fiducia anche senza il loro voto, in questo caso il Governo andrebbe avanti con una nuova maggioranza e cambierebbero anche i Ministri. Questa soluzione è gradita al Partito Democratico, Italia Viva e Forza Italia.

La seconda invece prevederebbe nuove consultazioni, nel caso le dimissioni fossero irrevocabili, con i Presidenti delle due Camere che cercheranno di comporre una nuova maggioranza. Nel caso non si riuscisse a percorrere questa strada, rimarrebbe solo lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate a settembre o ottobre, rispetto a quelle previste per fine legislatura nel 2023. Percorso che vorrebbero Fratelli d’Italia e Lega.

Si attendono nuovi sviluppi.

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