Una storia che ha dell’incredibile ci giunge dall’India, precisamente dallo Stato del Bihar, area nord-orientale del subcontinente. Un uomo, identificato poi con il suo vero nome Dayanand Gosain, è stato condannato a 7 anni di reclusione con l’accusa di furto di identità e associazione a delinquere per aver finto per 41 anni di essere il figlio di un ricco proprietario terriero della zona.
La storia comincia nel lontano 1977 quando l’allora 16enne Kanhaiya Singh non aveva fatto ritorno a casa da scuola, scomparendo del nulla e lasciando nella disperazione il padre Kameshwar Singh, importante possessore di terreni nel distretto di Nalanda. Non riuscendo a trovare conforto, l’uomo si era recato presso stregoni e indovini del luogo, finché un giorno uno sciamano gli riferì che suo figlio era vivo e che entro breve sarebbe riapparso.
Nel 1981, in un villaggio vicino, arrivò un ragazzo che sosteneva di essere “figlio di una persona importante”, sebbene si guadagnasse da vivere cantando e mendicando in strada. La notizia giunse alle orecchie di Kameshwar Singh che, ormai vecchio e quasi totalmente cieco, volle credere che quello fosse suo figlio scomparso, accogliendolo in casa come un novello figliol prodigo. Una tesi che non convinse la moglie che decise di denunciare il giovane che finì in carcere per un mese. Ma il padre era convinto che il ragazzo fosse realmente il suo primogenito e per questo venne liberato.
Da quel momento l’impostore assunse la falsa identità di Kanhaiya Singh e per 41 anni beneficiò delle ricchezze del finto padre, laureandosi all’Università, sposandosi e gestendo le terre dell’uomo.
Trascorsi quattro decenni, al termine del processo per furto d’identità, Dayanand Gosain è stato ritenuto colpevole e dovrà scontare sette anni di detenzione. Durante il procedimento aveva tentato anche di presentare un certificato falso sulla sua identità e si era sempre rifiutato di sottoporsi alla prova del DNA.
Il vero Kanhaiya Singh risulta ancora scomparso e di lui non si ha nessuna traccia.