Il rischio escalation tra Russia e Lituania

Mentre si continua a combattere in Ucraina, nella zona del Donbass, le tensioni belliche si spostano verso la Lituania con un rischio escalation che potrebbe coinvolgere anche il resto dell’Europa.

La tensione tra la Russia e l’ex Repubblica sovietica ai tempi dell’URSS nasce dal presunto blocco dei trasporti su rotaia tra la Federazione e l’O’Blast di Kaliningrad, enclave che si affaccia sul Mar Baltico e confina con Polonia e per l’appunto la Lituania. Proprio quest’ultima rappresenta il Paese di transito per i treni che, partendo dalla Russia, attraversano la Bielorussia per poi passare in Lituania, raggiungendo Kaliningrad, territorio che faceva parte della Germania, poi andato alla Russia dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Stando alle dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Dimitrij Peskov, il paese membro dell’Unione Europea e della Nato, starebbe impedendo ai convogli ferroviari, civili e mercantili, di raggiungere l’enclave russo, bloccando anche le tratte che da lì fanno poi ritorno in Russia. Una situazione ritenuta non accettabile e illegale, sottolineando che se tale situazione dovesse perdurare, Mosca sarebbe pronta a intraprendere qualsiasi strada per difendere l’interesse nazionale. Oltre alle persone, infatti, da Kaliningrad partono treni mercantili che trasportano acciaio, metalli e materiali da costruzione, che rappresentano circa il 40%-50% del totale delle merci destinate alla Russia.

Di contro, la Lituania ha fatto sapere che tale blocco rientra nelle sanzioni imposte dalla UE, mentre un portavoce delle Ferrovie lituane ha negato l’esistenza di restrizioni al riguardo.

Nel frattempo il governo di Kaliningrad sta studiando rotte alternative, via mare, per aggirare il blocco, percorrendo una via che però è più lunga e dispendiosa.

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