Il Presidente turco Erdogan torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa a modo suo, senza vie di mezzo. Il leader della Turchia si è scagliato contro i Paesi occidentali, rei secondo lui di aver provocato la Russia, con atteggiamenti in pieno contrasto rispetto alla politica di Ankara che ha sempre assunto una posizione bilanciata ed equilibrata, cercando la via diplomatica per il definitivo cessate il fuoco.
Erdogan, protagonista anche dell’accordo per lo sblocco dell’export del grano ucraino nel Mar Nero, ha anche accusato l’Occidente di mandare armi e attrezzature militari vecchie, a differenza della Turchia, fornitrice di droni all’avanguardia che hanno rallentato l’avanzata dell’esercito russo.
Il Presidente ha poi sottolineato la sua avversione verso l’atteggiamento occidentale, definito “di sdegno” nei confronti della Russia, evidenziando l’effetto boomerang sulle forniture di gas e conseguente crisi energetica europea e globale.
Infine ha posto un interrogativo su dove siano finiti tutti i soldi raccolti dalle Nazioni per il sostegno all’Ucraina, aprendo all’ipotesi che non siano mai davvero giunti nel Paese teatro di un conflitto che dura ormai da oltre sette mesi.