Dopo alcune settimane in cui si era temuto il peggio, con l’Europa pronta a porre in essere le misure per restringere la domanda di gas, è tornato in funzione il Nord Stream 1, il noto gasdotto che dalla Russia arriva in Germania per poi smistare le forniture nel resto del Vecchio Continente.
La paura nasceva dal fatto che Putin avrebbe potuto tagliare definitivamente il gas, approfittando della manutenzione programmata del gasdotto, prevista a partire dallo scorso 11 luglio, con ripercussioni drammatiche per l’Europa, cosa non accaduta, con i flussi che sono ripartiti anche se a regime ridotto, circa il 30% rispetto al totale, sufficiente per abbassare il prezzo del gas, anche se la situazione resta preoccupante, visto l’annuncio del Cremlino di abbassare la fornitura al 20%.
Tra le cause del blocco del Nord Stream 1 anche la questione relativa alla riparazione della famosa turbina, spedita in Canada per essere rimessa a posto, il cui ritorno in patria era stato temporaneamente bloccato per volontà del governo del Paese Nordamericano, salvo poi cedere alle pressioni della Germania.
Nel frattempo, come accennato, la UE ha presentato una bozza sulle restrizioni del consumo di gas nel caso la situazione dovesse precipitare in autunno.