I Governi europei vivono con preoccupazione crescente le restrizioni sulle forniture del Gas, conseguenti al parziale blocco da parte della Russia, che stanno portando a decisioni drastiche in tutta la UE. In particolare in Germania, le cui importazioni di questa risorsa sono per oltre un terzo collegate alla Russia, dove il Ministro dell’Economia e vice cancelliere, Robert Habeck, ha annunciato l’attivazione del livello di allarme, sottolineando come nel Paese tedesco il gas sia diventato “merce rara”, con ripercussioni economiche che potrebbero essere peggiori di quelle scaturite dalla pandemia.
A creare ansia è soprattutto il prossimo periodo invernale, e per questo il numero uno dell’economia teutonica vorrebbe incrementare l’utilizzo delle centrali a carbone, malgrado i propositi di abbandono entro il 2030 di questa fonte fossile. Parallelamente, va avanti anche l’iter di addio al nucleare, in quanto “Il taglio del gas pone un problema di calore, non di elettricità. Le centrali nucleari producono soltanto elettricità e non darebbero un contributo rilevante alla soluzione del problema”, come sottolineato dal portavoce Haufe.
Per adesso gli stoccaggi di gas in Germania sono al 58%, con l’obiettivo di portarle al 90% entro l’inverno, ma ciò non potrebbe evitare comunque l’attivazione di una terza fase, vale a dire il tanto temuto razionamento, che Habeck vorrebbe scongiurare, pur non escludendolo completamente: “Quando si arriverà al razionamento del gas in Germania? “Spero mai. Non posso escludere completamente uno scenario del genere”.
La decisione della prima forza economica del Vecchio Continente arriva nel giorno in cui il Consiglio Europei si riunirà per cercare di porre un tetto al prezzo del gas, in un appuntamento complicatissimo che durerà fino a domani nel quale si dovranno mettere sul tavolo sforzi comuni per rendere questa risorsa accessibile a tutti.