Dopo alcune settimane di stallo, caratterizzate da un sostanziale stop sulla procedura, ieri, durante l’incontro tra i leader della Nato a Madrid è arrivato l’annuncio: Finlandia e Svezia sono state invitate ufficialmente ad entrare a far parte dell’organizzazione, in virtù del superamento del veto da parte della Turchia che ha ottenuto quanto voleva.
Sul tavolo della trattativa, il contrasto dei due Paesi alle organizzazioni curde, in particolare il PKK, considerate da Erdogan terroristiche, i cui membri hanno trovato rifugio proprio nella due Nazioni in oggetto, nonché la programmazione di un piano di estradizione di coloro che sono individuati come criminali dal presidente turco.
Con questa mossa si rafforza il confine orientale europeo della Nato, un circostanza che ovviamente ha interessato la Russia, con Putin che ha dichiarato che la Federazione non starà a guardare, sottolineando che l’ingresso di Finlandia e Svezia non rappresenta di per sé un problema, ma che in caso di dispiegamento di truppe o armamenti sul territorio, ciò verrebbe avvertito come una minaccia, e la risposta sarà “simmetrica”.
Il numero uno del Cremlino ha quindi cercato di sgonfiare gli entusiasmi della Nato, evidenziando come tale avvenimento sia solo frutto di una volontà di provare a mostrare le debolezze del suo Paese, rimarcando assoluta differenza rispetto a un possibile ingresso dell’Ucraina, fatto che risulterebbe essere radicalmente più grave.
Infine, Putin ha concluso con gli aggiornamenti sulla guerra in corso, esplicitando nuovamente che l’obiettivo finale è quello di proteggere il Donbass e garantire sicurezza alla Russia.
Si attendono sviluppi.