Nel weekend appena trascorso in Italia si sono svolte le elezioni comunali, contestualmente al referendum sulla riforma della giustizia. Un tornata elettorale che ha fatto registrare un pesante flop in termini di affluenza, ai minimi storici soprattutto per quel che riguarda la votazione referendaria, che non ha raggiunto il quorum per renderla valida.
Particolare rilevanza per quel che riguarda i 26 capoluoghi di Provincia, i cui esiti possono rappresentare una prima istantanea di quello che potrebbe uscire dalle elezioni politiche previste ad inizio 2023.
Prima del voto, 20 Comuni erano amministrati da una coalizione di centro-destra, i restanti 6 dal centro-sinistra. La situazione odierna, tenendo conto anche dei ballottaggi, vede per adesso il cdx aver rinnovato o conquistato 9 capoluoghi tra cui le new entry Palermo, Belluno e Rieti, e le conferme di Genova, L’Aquila e La Spezia. Il csx invece è a quota 4, con il ribaltamento a Lodi e il ritorno a Taranto e la conferma di Padova.
Capitolo ballottaggi: previsti per 26 giugno, a due settimane di distanza dalle prime votazioni, vedono avanti le coalizioni di centro sinistra con 7 Comuni su 13, che potrebbero ottenere Verona, Parma e Piacenza. Possibilità invece per i candidati del centro destra a Catanzaro, Monza e Frosinone.
A livello generale, il Partito Democratico risulta essere prima lista con il 17,2%, seguito da Fratelli d’Italia con il 10,3%, la Lega al 6,7% e Forza Italia al 4,6%. Male il Movimento 5 Stelle, fermo al 2,1%.