Con il freddo ormai alle porte si complica ulteriormente la situazione riguardante l’approvvigionamento di gas per i Paesi europei, conseguente ai “danni senza precedenti” che i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, quest’ultimo mai entrato in funzione ma pieno, hanno riportato sulle tre linee offshore del sistema nell’area del Mar Baltico.
Problemi che hanno causato ingenti perdite di metano, rilevate dall’autorità marittima danese, portando a un aumento del prezzo del gas vicino ai 200 euro per megawattora.
Ancora non note le cause dei guasti ma dalla Russia rimbalza l’ipotesi di un sabotaggio, cosa che è stata sottolineata anche dal governo tedesco, come sottolineato da alcuni media nazionali, che non considera tale evento una “coincidenza”.
L’altra ipotesi invece indicherebbe la stessa Russia come protagonista dei danni, con l’intento di far alzare il prezzo della materia prima.
Per entrambi i gasdotti non sono ancora noti i tempi per il completo ripristino, come riferito dall’operatore di rete.
Si attendono nuovi sviluppi.