Caro carburante, licenziamenti e scioperi: è caos agli aeroporti

L’arrivo dell’Estate e la voglia di vacanza di milioni di viaggiatori pronti a partire sta mettendo in crisi ormai da settimane il settore dei trasporti aerei che non riesce ad affrontare adeguatamente la situazione, a causa di alcuni fattori che stanno costringendo le compagnie aeree a lasciare a terra molti velivoli e a cancellare innumerevoli tratte.

Dagli Stati Uniti all’Europa, stiamo assistendo a scene incredibili all’interno dei maggiori aeroporti, con migliaia di turisti bloccati ai terminal dei maggiori scali mondiali, come New York o Parigi, ma anche Amsterdam e Atlanta.

Le motivazioni dietro questa crisi sono riconducibili ai tanti licenziamenti conseguenti ai due anni di pandemia da Covid 19, ai quali si aggiungono gli scioperi e dimissioni di piloti e personale di servizio per i salari troppo bassi.

Una situazione aggravata ulteriormente dalla Guerra in Ucraina e le relative sanzioni alla Russia che stanno spingendo il prezzo del carburante ai massimi livelli, con la conseguente cancellazione di migliaia di tratte che sta trasformando il settore viaggi in un vero e proprio incubo, mettendo anche a rischio il comparto alberghiero e dell’ospitalità.

In Italia, almeno per adesso, la situazione sembra essere sotto controllo in virtù dello stanziamento di 800 milioni di euro da parte del Governo per garantire la cassa integrazione e la corretta gestione degli aeroporti nella Penisola.

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