Pillole di Storia di San Marino: il colpo di stato goliardico


Il gruppo Facebook Lo Stradone dei Sammarinese ricorda un episodio poco noto della storia di San Marino:

Durante i “Fatti di Rovereta” del 1957, a Faetano, si consumava il Colpo di Stato di San Marino ma in contemporanea se ne consumò un altro: uno poco politico e più goliardico.

Il leader golpista fu un geniale sanmarinese di famiglia di tradizioni socialiste, oggi più che ottantenne, lo scrittore Tullio Giacomini. Nel 1957 un gruppo di persone assaltò le mura del castello malatestiano di Faetano e ne prese possesso innalzando la bandiera della Repubblica e proclamando la nascita di una nuova giunta sanmarinese che definì “governo corporativo civile sammarinese”.

I “golpisti” spesero soldi per rendere noto al mondo il loro gesto: telegrammi per comunicare l’insediamento del nuovo esecutivo al Cancelliere tedesco Adenauer, al Presidente egiziano Nasser, al Presidente francese De Gaulle e anche al repubblicano Eisenhower negli USA.

Il ministro degli Esteri nominato fu il giovane Marzio Ciano, noto alle cronache e alle osterie oltre ad essere figlio del fucilato Galeazzo Ciano e nipote di Benito Mussolini.

Pare che l’azione sia stata presa in seria considerazione da qualche Stato per qualche giorno e nulla di più. Sull’avvenimento l’Unità pubblicò un articolo preoccupato sul tentato colpo di Stato fascista sammarinese ma tutto finì presto e i golpisti tornarono a fare i ragazzi e a ‘cazzegiare’, beccandosi condanne per aver ribattezzato il più importante asse stradale di Riccione “viale della Repubblica Sociale”.

LO STRADONE DEI SAMMARINESI

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