Riccione, indagato “gallerista falsario”

Un gallerista di 60 anni di origini pugliesi residente a Riccione è indagato per la contraffazione di opere riconducibili a Guttuso, Pomodoro, Calzolari. Secondo quanto ricostruito dalla polizia di Stato, il falsario avrebbe diverse indagini a suo carico in molte province e decine di procedimenti penali in numerose città (Roma, Torino, Venezia, Bari, Ancona, Padova).

Nei giorni scorsi il personale specializzato della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Rimini, in collaborazione con le Questure di Bergamo e Treviso, a seguito di una complessa attività d’indagine di natura patrimoniale tesa all’aggressione dei patrimoni di illecita provenienza e dall’analisi dei fenomeni criminali, ha dato esecuzione al decreto di sequestro finalizzato alla confisca dei beni emesso dal Tribunale di Bologna – Sezione Misure di Prevenzione-, nei confronti di un sessantenne residente a Riccione.

Il sequestro ha colpito il patrimonio illecitamente accumulato nel corso degli anni dall’uomo, il quale si è reso protagonista di numerose vicende giudiziarie su tutto il territorio nazionale per reati inerenti alla ricettazione e la contraffazione di opere d’arte. La falsificazione in ambito artistico attrae molti soggetti soprattutto per la sua grande capacità lucrativa. 
Nel caso in questione, l’uomo è stato coinvolto in decine di procedimenti penali in numerose città italiane, quali ad esempio Roma, Torino, Venezia, Bari, Ancona, Bergamo, Treviso, Alessandria, Padova, poiché indagato per la contraffazione e ricettazione opere d’arte anche di famosi autori contemporanei quali ad esempio Renato Guttuso, Arnaldo Pomodoro e Filippo Calzolari.   

Gli approfondimenti patrimoniali, sviluppati per mesi e finalizzati a ricostruire i flussi finanziari e bancari, hanno consentito di accertare una sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio riconducibile all’uomo, ipotizzando un illecito arricchimento per via dei reati commessi. In accoglimento della proposta del Questore di Rimini Rosanna Lavezzaro, il Tribunale di Bologna, ai sensi della normativa del “Codice Antimafia”, ha disposto il sequestro di 4 società attive nel commercio di opere d’arte e nel campo immobiliare, con il relativo compendio aziendale, numerosi rapporti finanziari, un immobile destinato a civile abitazione, una galleria d’arte e due autovetture di pregio, tutti beni ubicati tra le province di Rimini, Bergamo e Treviso.

Il provvedimento di sequestro, non definitivo ma finalizzato alla successiva confisca, se confermato dai Giudici è indirizzato verso il complesso patrimoniale del soggetto, al quale potrà essere applicata anche la misura di prevenzione della Sorveglianza speciale di P.S.

L’attività dell’Ufficio della locale Divisione Anticrimine non si ferma con questa importante operazione, ma proseguirà attraverso il costante controllo delle attività economiche e imprenditoriali in modo da intercettare i tentativi di infiltrazioni da parte di organizzazioni criminali nell’ambito delle attività imprenditoriali e commerciali presenti nella provincia riminese tentando di intercettare e sequestrare i patrimoni di provenienza illecita. 

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