Furto di un orologio da 100mila euro: arrestata banda di tre malviventi

Avevano tentato un colpo da 100mila euro di orologi di lusso in un hotel di Riccione, nella Perla Verde, il 25 aprile di quest’anno.

I Carabinieri della Compagnia di Riccione a Napoli, hanno eseguito 3 ordinanze di arresto di tre persone ritenute essere i componenti di una batteria di malviventi specializzata nello strappo di orologi di lusso.

Gli inquirenti dell’Arma, grazie alle telecamere a circuito chiuso, hanno potuto ricostruire tutte le fasi della tentata rapina avvenuta in viale Ceccarini e oltre agli autori materiali hanno identificato anche il presunto “palo” e ulteriori due soggetti ritenuti verosimilmente coinvolti e indagati a piede libero.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti i primi due malviventi, in sella a uno scooter, avevano avvicinato alle spalle la vittima, un turista toscano in vacanza con la moglie, puntando direttamente al prezioso Patek Philippe da 100mila euro che l’uomo aveva al polso.

Al momento dello strappo, però, l’uomo aveva reagito violentemente tanto che era nata una colluttazione coi rapinatori che rimasti spiazzati non avevano potuto far altro che risalire sullo scooter e fuggire a mani vuote.

I passanti si erano quindi gettati sui fuggitivi tanto da farli cadere dal due ruote e proseguire la fuga a piedi riuscendo a far perdere le loro tracce.

L’intervento dei carabinieri aveva permesso di sequestrare lo scooter trovando, sotto la sella i loro documenti.

Questi, capendo di essere in trappola, pochi giorni dopo il mancato colpo si erano presentati presso una Stazione dell’Arma nel napoletano per denunciare di essere stati aggrediti da alcuni sconosciuti mentre si trovavano a Riccione e di essere stati derubati dei documenti.

Una messa in scena che non ha convito gli investigatori i quali hanno potuto così ricostruire il soggiorno riccionese della banda identificando l’albergo dove avevano alloggiato tutti i componenti. Il cerchio si è così stretto sui tre autori dello strappo che sono stati portati in caserma e, al termine degli accertamenti, trasferiti in carcere.

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