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Zona bassa del centro storico, commercianti pronti allo sciopero fiscale. Tagliati fuori dai flussi turistici e promesse non mantenute: “Non è immaginabile continuare a pagare imposte su immobili improduttivi di reddito”.
Commercianti della zona bassa del centro storico ancora alle prese con quella che definiscono una “distorsione dei flussi turistici” e con una situazione diventata insostenibile. Così gli operatori di Piazziale Ex Stazione, Piazziale Calcigni, Porta San Francesco, via Basilicius, Piazza Garibaldi e tutta la parte bassa del Centro Storico tornano a fare sentire la loro voce, lamentando il mancato rispetto delle promesse fatte da parte di esponenti del governo e annunciando, entro agosto, se qualcosa non si sbloccherà, di voler attuare anche uno sciopero fiscale.
La situazione è diventata insostenibile e chiediamo per l’ultima volta al governo tutto di farsi carico e di affrontare seriamente in tempi brevi le problematiche che abbiamo posto sul tavolo da tempo, offrendo risposte efficaci. Se non verranno adottate tempestivamente misure adeguate a consentire nei fatti l’esercizio dell’attività commerciale nella parte bassa del centro storico non ci resterà che pensare ad azioni forti – che valuteremo prima dell’inizio del mese di agosto – e anche, quale extrema ratio, al non pagamento di tasse e imposte di ogni genere per gli immobili ad uso commerciale che si trovano nell’area in questione, non essendo immaginabile che i proprietari di tali immobili siano tenuti a continuare a pagare imposte su immobili improduttivi di reddito per responsabilità non a loro addebitabili”, dichiarano i commercianti.