Non c’era ancora la guerra in Ucraina. E i rapporti con la Russia erano ottimi.
Questo potrebbe aver salvato la vita (dal Covid, all’epoca drammaticamente fatale) a molti sammarinesi.
Lo riporta Il Fatto Quotidiano che analizza come San Marino abbia vissuto i deliranti giorni dopo l’approdo in Italia del vaccino Pfizer.
Sembra preistoria, ora che i contagi sono stabili, i morti fermi a 118, i ricoveri quasi nulli: ma il 27 dicembre 2020, il fatidico vaccine day in Italia, San Marino era ancora “ferma” poichè extra Ue.
Era il 23 febbraio 2021 – ricorda il quotidiano – quando in Repubblica arrivarono le prime dosi di Sputnik V. Solo in seguito, ecco circa un migliaio di dosi di Pfizer, comunque poche e tardive. Cosa sarebbe successo senza Sputnik V? Forse un bollettino di guerra.
Ora è cambiato tutto – I rapporti Occidente – Russia non sono piu’ idilliaci. I vaccini Pfizer sono a dispozione, facilmente reperibili. Come in Italia anche in Repubblica c’è poco entusiasmo verso la quarta dose mentre restrizioni e green pass sono diventati argomento delle antologie di storia.
Ma il richiamo per chi è vaccianto con Sputnik V? Paradossalmente, il vaccino tanto bistrattato e addirittura ritenuto nemmeno regolare (in termini di Green Pass) in Italia, in doppia dose garantirebbe anche ottima copertuta da Omicron.
E i richiami? Tutto il mondo è paese, vanno bene anche Pfizer e Moderna.
Ammesso qualcuno abbia ancora voglia di vaccinarsi.