Riforma pensioni, Ciavatta: ”Quadro preoccupante”

La riforma previdenziale, presentata in prima lettura dal segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, è stata al centro dei lavori consiliari di questa mattina, su cui si è sviluppato un ampio dibattito.

Dando lettura della relazione illustrativa della riforma pensioni, il segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, ha chiarito in Aula che il quadro attuale relativo al sistema pensionistico è “assolutamente preoccupante”.
La relazione fornisce quindi i dati relativi al trend dei fondi pensione che “registra sbilanci annuali progressivi”, tra cui quelli degli ultimi anni, il 2020 e 2021, “influenzati negativamente dall’emergenza Covid, che ha comportato minori entrate contributive e maggiori uscite”. Lo riporta il dossier di San Marino News Agency sui lavori della seduta mattutina odierna del Consiglio Grande e Generale.

Sempre in base alla relazione, il contributo dello Stato alla previdenza negli ultimi 5 anni, per far fronte a questi squilibri, ha visto una progressione significativa: nel 2017 di 44 mln, nel 2018 di 46 mln, nel 2019 un contributo di 51 mln di euro, nel 2020 di 52 mln di euro, nel 2021 di 57 mln di euro.
E  “la parte critica di tenuta non è tra 30 anni, ma da adesso e nei prossimi 10-15 anni”, ha sottolineato il segretario di Stato per la Sanità, a causa dei numerosi pensionamenti previsti per chi invece è entrato nel mondo del lavoro nel periodo del boom economico.

Tra le proposte inserite nella riforma vi è l’innalzamento progressivo delle  aliquote al 24,5% per i lavoratori subordinati e al 24% per gli autonomi. Una misura che  rispetto al 2021, “potrebbe portare a un incremento di entrate – ha precisato Ciavatta – di circa 20 mln per i subordinati e di 2,5 mln per i lavoratori autonomi”.

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