Caso “La Serenissima”, i cittadini soggetti al procedimento penale chiedono scuse pubbliche da Ciavatta, Canzio e Battaglino

Lo scorso 20 luglio una lettera di quattro cittadini sammarinesi è stata consegnata mano alle tre autorità della Repubblica più antica del mondo: il segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, il dirigente del Tribunale, Giovanni Canzio, e il giudice Roberto Battaglino. La missiva è a firma di Orietta Orlandoni, Caterina e Nicola Morganti, e Laura Muratori.

Riassunto delle puntate precedenti-

Piccolo riassunto delle puntate precedenti: alcuni cittadini sammarinesi si ritrovano indagati per aver espresso le loro opinioni inviando lettere e contributi al quotidiano. La faccenda arriva in Consiglio Grande e Generale. Si scopre che a fare l’esposto che ha portato alle indagini è il Segretario Ciavatta. Emerge un documento del fascicolo recante la firma del Dirigente Canzio che induce alcune forze politiche a farsi più di una domanda e ad osare farle pubblicamente. Seguono insulti e minacce nei nostri confronti, rei di aver cercato un pezzettino di verità e di avere avuto il coraggio di esprimere una opinione. Il tutto viene sigillato con il dogma della infallibilità di Canzio in una recente discussione in Consiglio Grande e Generale. Da ultimo, il Consiglio Giudiziario adotta una deliberazione per mettere un punto fermo sull’intera questione.

Bene, nonostante più volte Repubblica Futura sia stata trattata alla stregua di un gruppo di facinorosi, ci teniamo a dire in premessa che siamo rispettosi tanto del ruolo del Dirigente del Tribunale e anche di quello del Consiglio Giudiziario. È evidente che se questa faccenda ha impegnato per varie settimane tutte le nostre istituzioni: Parlamento, Reggenza, Consiglio Giudiziario, Commissione Giustizia, qualche rilievo lo ha.

È possibile allora che una forza politica possa farsi qualche domanda e condividerla con i cittadini? Perché l’altra cosa certa è che in questa vicenda alcuni sammarinesi sono stati coinvolti e pesantemente: indagati e costretti a farsi l’avvocato. Ecco allora che continuiamo a non capire perché nella deliberazione del Consiglio Giudiziario non venga mai citato – noi non lo abbiamo visto – il documento dell’11 marzo 2021 firmato proprio dal Dirigente Canzio, noto a tutti perché apparso a più riprese sulla stampa.

Leggendolo in controluce con la deliberazione del Consiglio Giudiziario ci pare che qualcosa non torni. Prima cosa: l’atto che ha innescato tutta la questione, cioè la missiva del Segretario Ciavatta, viene qualificata dal Consiglio Giudiziario come “nota” o “segnalazione”, mentre nella disposizione del Dirigente del Tribunale dell’11 marzo è qualificata come “esposto”.

Secondo punto: il ruolo del Cancelliere, cui spetta la qualificazione del reato, è totalmente assente nel documento dell’11 marzo ma viene invece descritto copiosamente nella deliberazione del Consiglio Giudiziario, addirittura con una nota del Cancelliere stesso.

Terzo punto: rispetto a quanto descritto nella deliberazione del Consiglio Giudiziario, il documento dell’11 marzo è chiarissimo e lapidario, e reca: “Il Dirigente… visto l’esposto del Segretario di Stato Roberto Ciavatta… dispone l’apertura di apposito procedimento penale per ciascuna segnalazione, precisamente per… (seguono nomi del/dei cittadino/cittadini da indagare e la correlata individuazione del reato per il quale compiere le indagini). Sarebbe interessante chiedersi quale Commissario della Legge, sulla scorta di un tale atto del Dirigente, avrebbe potuto rifiutarsi di aprire un fascicolo.

Ad ogni modo, leggendo il documento dell’11 marzo, come si può accettare di essere definiti dei calunniatori? Nonostante tutto, rispettiamo le deliberazioni del Consiglio Giudiziario ma resta l’amaro in bocca per il fatto che, mentre le istituzioni, tutte, si cimentano in varie ed articolate interpretazioni di documenti, segnalazioni, note, esposti, atti… diverse persone si sono trovate indagate, nella necessità di ricorrere a un avvocato, di studiare le carte, di lottare per difendere la propria onorabilità. La domanda vera – per ora – è solo una: è successo anche in altri casi? E soprattutto: può accadere di nuovo?

Qui di seguito la lettera di Orietta Orlandoni, Caterina Morganti, Nicola Morganti e Laura Muratori con cui pretendono di ricevere, a nome di tutti i cittadini sammarinesi e italiani soggetti al procedimento penale per il caso “La Serenissima”, scuse pubbliche dal segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, il dirigente del Tribunale, Giovanni Canzio, e dal giudice Roberto Battaglino:

“I cittadini sammarinesi e italiani, che sono stati soggetti a procedimento penale n. 137/21 RNR e successivamente prosciolti, in data 17 maggio 2022, dal commissario della legge, Roberto Battaglino, ‘perché il fatto non sussiste’, fanno presente quanto segue:

  1. hanno esaminato il procedimento penale n. 137/21 e rilevato all’interno di questo procedimento 3 decisioni, in sequenza temporale, di tre autorità, il segretario Roberto Ciavatta, il dirigente del Tribunale, Giovanni Canzio, e infine il commissario della legge, Roberto Battaglino.
  2. In data 3 marzo 2021 il segretario Roberto Ciavatta ha presentato l’esposto al presidente del Tribunale, chiedendo l’intervento giudiziario ‘per la segnalazione riferita al quotidiano La Serenissima’, superando in tal modo l’intervento e l’implementazione dei controlli di carattere amministrativo, che avrebbero dovuto ordinariamente operare nella fattispecie e per il caso ‘La Serenissima’.
  3. In data 12 marzo il dirigente del Tribunale, Giovanni Canzio, ‘dispone l’apertura di apposito procedimento penale…’ e individua ‘ il reato di cui all’art. 385 del Codice penale quanto alla segnalazione relativa al quotidiano La Serenissima’Il dirigente Canzio assume tale decisione, sebbene nella sua competenza giuridica egli conosca le sentenze della Corte di Cassazione italiana a partire dall’aprile 1971 e della Corte Costituzionale, accanto agli articoli 1 e 6 della nostra Carta dei Diritti e dello stesso art. 21 della Costituzione italiana.
  4. Dal 15 marzo 2021 il commissario della legge Battaglino, inizia le fasi di accertamento del procedimento penale n. 137/21, riceve le testimonianze sulla estraneità e sull’onorabilità dei soggetti individuati, ma procede comunque alla comunicazione agli interessati del procedimento penale a loro carico, alla loro convocazione per l’interrogatorio, alla richiesta della loro personale difesa, e infine alla rapida decisione di proscioglimento dall’accusa, ‘perché il fatto non sussiste’ dopo l’ampia manifestazione di disapprovazione, espressa dalla pubblica opinione.

Quanto sopra esposto è uno stringato riepilogo delle decisioni assunte da ogni autorità presente nel procedimento penale n. 137/21 a carico dei cittadini sammarinesi e italiani.

Intendiamo anche elencare gli effetti che queste decisioni, che sono state determinanti nel procedimento penale, hanno provocato nei soggetti coinvolti:

  • Grande sofferenza per essere oggetto di accusa di un illecito inesistente e non compiuto.
  • Pregiudizio professionale per i giovani coinvolti che svolgono attività lavorative.
  • Denigrazione della dignità e onorabilità personali, anche di personalità scomparse.
  • Danno economico, connesso anche alla tutela legale, che per taluni origina altresì creazione di debito.

Dopo l’esperienza giudiziaria che abbiamo dovuto vivere, desideriamo dirvi che la volontà di alcuni di noi, è di rimanere ben lontani dai riformati procedimenti giudiziari e penali sammarinesi. Le ragioni obbiettive di questo distacco saranno da voi ben comprese.

A conclusione di questa singolare vicenda, sostenuti dai valori di civiltà giuridica, chiediamo alle autorità in indirizzo, Ciavatta, Canzio e Battaglino, di formulare, sia a livello personale che a livello collegiale, pubbliche scuse al gruppo di cittadini del procedimento penale n. 137/21.

Il nostro obiettivo è di vivere, come cittadini, sereni e tutelati in un ordinamento giuridico, civile e democratico, con l’applicazione del principio di reciprocità: i cittadini rispettino le istituzioni, come le istituzioni rispettino i cittadini.

Formuliamo i nostri sinceri saluti”.

Orietta Orlandoni
Caterina Morganti
Nicola Morganti
Laura Muratori

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